I LUOGHI DELLA NOSTRA STORIA – “Tracce e idee per la sostenibilità”

Anno scolastico 2021/2022

Concorso per l’ideazione e la realizzazione di un “itinerario dei luoghi sostenibili” nel territorio metropolitano bolognese

Progetto Realizzato

Presentazione

Data

dal 1 Maggio 2022 al 31 Dicembre 2022

Descrizione del progetto

 

 

Si è deciso di adottare, in prima istanza, alcuni sentieri da percorrere nei boschi di castagno, faggio e abete del territorio che collegano Ca’ di Landino al Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Bocca di Rio, in particolare un tratto del sentiero CAI 005 ed uno del sentiero CAI 013.

Il punto di partenza del percorso da riqualificare è il tratto di sentiero CAI 005, che parte dal Ponte Cipolli a Ca’ di Landino, circa 607 m slm, sale fino a Formarulli e La Castagnaccia, circa 937 m slm, prosegue salendo fino a 1100 m slm, verso Monte Coroncina, fino al bivio con il sentiero CAI 013 che scende a Valli,

894 m slm, ed infine arriva al Santuario di Bocca di Rio, 712 m slm.

La scelta di questo percorso è nata dalla valenza storica, culturale e monumentale del punto di partenza e arrivo dell’itinerario.

Si ricorda che il paese di Cà di Landino, situato a pochi chilometri da Baragazza e da Castiglione dei Pepoli, fu sede del campo base per il cantiere della Direttissima: negli anni Venti e Trenta era popolato da centinaia di operai, che alloggiavano in lunghe baracche di legno a un piano, più tardi furono ricostruite in

muratura. Furono costruiti due pozzi inclinati, con un dislivello di circa 267 metri rispetto alla superficie esterna, che permettevano accesso degli operai impegnati nel cantiere di scavo a metà circa della galleria.

Successivamente Ca’ di Landino divenne una stazione di Precedenze che funzionò fino agli anni Sessanta. Per uscire all’esterno, i viaggiatori erano costretti, dopo la dismissione della funicolare utilizzata per gli scavi, a risalire i 1.863 gradini della scala ricavata in uno dei pozzi inclinati.

Dal 2000 la frazione di Cà di Landino ha solo una ventina di abitanti e sembra un paese fantasma.

Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Bocca di Rio è sempre stato meta di pellegrinaggi e di contemplazione. È un luogo isolato, immerso nei boschi di abete, castagno e faggio secolari. Ha sempre fatto parte di un vasto comprensorio montano, legato a ricordi religiosi, non solo del cristianesimo, ma del paganesimo sia
romano che etrusco. Da qui passavano le vie più impegnative che collegavano il Sud e il Nord della penisola.
La prima costruzione risale alla fine del 1400. Nel 1505 fu demolito il primo edificio e ne fu edificato uno più ampio e dignitoso. Attorno alla metà del ‘500, grazie alla generosità della nobile famiglia Pepoli, il tempio venne ampliato e impreziosito di opere d’arte diventando il luogo simbolo di tutto l’Appennino. Nel ‘600 venne costruito il loggiato che circonda il bellissimo chiostro terminato attorno al 1706 con l’adiacente Locanda del Pellegrino.  Grande valore ha l’immagine sacra opera di Andrea Della Robbia, un bassorilievo di ceramica maiolicata bianca su fondo azzurro che raffigura la Madonna con il Bambino in piedi. Ogni anno, nel tempo delle rogazioni di maggio, l’icona torna nella chiesa di S. Michele di Baragazza fino all’Ascensione. Dal 1947 i padri Dehoniani si prendono cura del Santuario e dei pellegrini provenienti da tutto il mondo.

La riqualificazione riguarderà la frazione di Ca’ di Landino e i sentieri che portano a Bocca di Rio per favorire un turismo lento e sostenibile, volto a valorizzare la bellezza del paesaggio e della fauna dell’Appenino Bolognese, al fine di contribuire a salvaguardare i sistemi agro-ecologici.

Si interverrà con azioni di manutenzione e pulizia dei sentieri.

Verranno adeguati i cartelli segnaletici del percorso. Lungo tutto il percorso saranno predisposte App Parlanti con relative spiegazioni dei beni monumentali, storici e naturalistici, ad esempio le specie arboree caratteristiche del territorio montano.

Seguirà una promozione turistica che vedrà coinvolti enti locali ed associazioni del territorio e l’indirizzo PCP dell’Istituto, per favorire l’ecosostenibilità e l’identità delle persone che vivono e lavorano nel territorio, contribuendo alla sua salute e ricchezza.

Obiettivi

Il progetto coinvolge le classi III e IV del Liceo scientifico, si pone come obiettivo il fornire le prime basi per acquisire competenze,abilità e conoscenze nel campo della fruizione dei beni culturali, monumentali e ambientali, presenti nel territorio di Castiglione dei Pepoli (BO). Tale esperienza formativa costruirà competenze ed abilità relative alla tutela del patrimonio culturale, ambientale e al rispetto dei beni e dei luoghi del territorio.

Il percorso formativo si prefigge, inoltre, come obiettivo più alto quello indirizzare i corsisti a diventare operatori in grado di svolgere attività di gestione, promozione, valorizzazione e divulgazione legati al settore dei beni storico architettonici e

naturalistici, quali quelli relativi all’ospitalità, all’accoglienza, l’accompagnamento e la guida.

Le finalità del progetto saranno:

FORMATIVE - Mettere i giovani nella condizione di vivere una rete di relazioni all’interno delle quali devono muoversi in autonomia,utilizzando le risorse personali per risolvere problemi reali, al di fuori della rete di protezione della scuola o del gruppo classe.
Mettere gli studenti alla prova, per verificare e nello stesso tempo acquisire nuovi elementi di conoscenza su loro stessi e sul loro livello di autonomia, responsabilità e maturità.

CULTURALI - Comprendere il mondo del lavoro e dei servizi nei suoi molteplici aspetti. Cogliere nella realtà concreta del territorio la complessità dei modelli culturali e sociali. Verificare le conoscenze teoriche trasversali, acquisite negli anni di studio,nell’ambiente fuori dalla scuola, nelle organizzazioni, nelle istituzioni, nei servizi.

ORIENTATIVE - Permettere allo studente di conoscere l’ambiente lavorativo, l’organizzazione, le figure professionali e i loro compiti specifici, le caratteristiche dell’utenza o dei clienti, il rapporto con altri enti, servizi o aziende. Fornire l’occasione per mettere a fuoco i propri interessi o desideri, per misurare le proprie capacità, i punti di forza o di debolezza.

PROFESSIONALIZZANTI - Acquisire conoscenze, competenze e capacità legate alla specifica figura professionale di accompagnatore turistico, per la valorizzazione dei beni presenti nel nostro territorio. Osservare il lavoro degli altri, verificare ed
approfondire i saperi forniti dalla scuola nell’attività curricolare ed acquisirne altri. Proporre spazi di operatività che incrementino il saper fare con l’acquisizione di reali capacità, e il saper essere con l’assunzione di adeguati atteggiamenti. Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati.

Lavorare in gruppo, rispettando i tempi e le modalità di esecuzione dei compiti assegnati auto valutando il proprio comportamento e il lavoro svolto. Individuare le caratteristiche fondamentali e il ruolo dell’operatore dei servizi turistici, della promozione e dell’accoglienza turistica. Utilizzare i principali strumenti informatici e quelli della ricettività turistica. Sperimentare il lavoro di equipe, realtà tipica di molti ambienti lavorativi:

partecipare per acquisire comportamenti volti ad integrare il proprio contributo con quello degli altri.

Luogo

IIS CADUTI DELLA DIRETTISSIMA

Via Toscana n.21 - 40035 Castiglione dei Pepoli (BO)

Partecipanti

Classi III e IV del Liceo scientifico

In collaborazione con

Michelangelo Abatantuono, ricercatore e conservatore museale

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